"Un ragazzo
era addetto come garzone in una bottega di stoffa, la quale, per mezzo
d'una grossa porta a vetri, immetteva su una delle vie principali di
Torino.
Un giorno, mentre stava accudendo alla pulizia, vide passare
don Bosco. Nel primo slancio del cuore corre per andarlo a riverire,
ma, non riflettendo di aprire la porta, vi batte col capo e la manda in
frantumi.
Al rumore dei cristalli accorre tutto il personale del negozio. Il padrone alza la voce e grida; la gente si ferma e fa crocchio; e il povero fanciullo si fa d'appresso a don Bosco tutto tremante.
- Che cosa hai fatto? - prese a dirgli sorridendo il Santo.
- Ho veduto lei passare, e non ho badato che la porta era chiusa.
- Ebbene, pagherò io il danno; sei contento?
Ma il padrone, che aveva capito che si trattava di una svista, soggiunse: - Non sia mai che il buon cuore di questo ragazzo e la carità di don Bosco abbiano a soffrire. Spero che un'altra volta il nostro Carluccio non pretenderà più di passare attraverso i vetri come lo spirito folletto."